Antiriciclaggio – Il D.lgs 125/2019 e le principali novità
Antiriciclaggio
Il D.lgs 125/2019 e le principali novità
Riportiamo di seguito parte dell’analisi effettuata dalla società di consulenza Grale Research & Consulting – Spin Off dell’Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli – in merito al Decreto legislativo n. 125/2019, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 252 del 26 ottobre 2019, entrato in vigore il 10 novembre 2019 e già ribattezzato dagli addetti ai lavori come Correttivo. Il decreto introduce delle novità legislative in materia di antiriciclaggio.
Il nuovo riferimento normativo apporta rilevanti modifiche al Decreto legislativo n. 231/2007, successivamente al recente aggiornamento già avuto con i Decreti legislativi nn. 90 e 92 del 2017, attuativi della IV Direttiva europea, recependo finalmente nel nostro ordinamento la cosiddetta V Direttiva antiriciclaggio (n. 2018/843 Ue).
Tra i vari punti innovativi, il Legislatore è intervenuto, in primis, ampliando il novero dei soggetti sottoposti ai relativi obblighi Antiriciclaggio (introducendovi le figure delle succursali “insediate” degli intermediari assicurativi; dei soggetti che commerciano cose antiche e opere d’arte o che agiscono da intermediari in questo ambito; dei prestatori di servizi di portafoglio digitale; degli agenti in affari anche quando agiscano in qualità di intermediari della locazione di un immobile con canone mensile pari o superiore ai 10 mila euro).
Per quanto più attinente all’ambito che ci riguarda, altra novità attiene ai rapporti dei soggetti obbligati con clienti persone giuridiche. In merito all’individuazione della titolarità effettiva, si prevede l’indicazione cumulativa dei fondatori, ove in vita; dei beneficiari, quando individuati o facilmente individuabili; dei titolari di poteri di rappresentanza legale, direzione e amministrazione. È prevista, inoltre, la clausola residuale in caso di impossibilità di individuazione univoca; in tal caso il titolare effettivo coincide con la persona fisica o le persone fisiche titolari, conformemente ai rispettivi assetti organizzativi o statutari, di poteri di rappresentanza legale, amministrazione o direzione della società o del cliente comunque diverso dalla persona fisica.
Si prevede, inoltre, l’introduzione di misure di adeguata verifica rafforzata in relazione alla clientela che opera con Paesi ad alto rischio di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo, oltre che una serie di obblighi specifici relativamente ad informative periodiche per le transazioni effettuate con i soggetti operanti in questi Paesi per gli intermediari bancari o finanziari.
In materia di controlli, viene esteso lo strumentario utilizzabile dalle autorità di vigilanza per mitigare il rischio connesso ai Paesi terzi. La Direzione nazionale antimafia e antiterrorismo, ad esempio, potrà servirsi del Nucleo speciale di polizia valutaria.
Infine, di estremo interesse sono le integrazioni al sistema sanzionatorio. A titolo di chiarimento, viene esplicitato e chiarito che Banca d’Italia e Ivass potranno, ad esempio, irrogare sanzioni anche nei confronti soggetti che esercitano funzioni di amministrazione, controllo e direzione dell’intermediario vigilato, assegnando a Banca d’Italia la facoltà di irrogare una sanzione amministrativa pecuniaria da 2.500 a 350.000 euro nelle ipotesi di inosservanza delle disposizioni procedurali di organizzazione e controllo interno adottate nei confronti degli operatori non finanziari vigilati, ossia dei soggetti che esercitano l’attività di custodia e trasporto di denaro contante e di titoli o valori a mezzo di guardie particolari giurate.
Il Vice Presidente di A.N.I.V.P. dott. Paolo Spollon, sentito sul punto, commenta: Il nuovo decreto inasprisce ulteriormente le incombenze a carico delle società specializzate nella gestione del contante e costringe le aziende a investire ulteriormente nell’attuazione di un complesso processo riorganizzativo che, come è facile intuire, sta comportando un ingente investimento economico. Stiamo lavorando per avere chiarezza e per tutelare le aziende di comparto nell’applicazione del contesto normativo e nel rapporto con le autorità di controllo.